Karen Blixen: sogno di una notte africana di Elizabeth Kapnist (2018) – Raiplay – Documentario

“Dopo 17 anni lascia il Kenya, perdendo il suo paradiso, perdendo una libertà conquistata a caro prezzo, perdendo l’uomo che ha amato anche se è stato maestro di abbandoni. Sa di essere sola, malata, in rovina ed emotivamente distrutta…non sa ancora che l’attende una nuova vita fatta di letteratura; non sa che sta per diventare una scrittrice, una Scheherazade scandinava”.
Inizia così il documentario dedicato a Karen Blixen, nata Dinesen a Rungsted in Danimarca nel 1885, in una famiglia borghese di ufficiali e proprietari terrieri. Al padre, che la porta con sé nelle lunghe passeggiate nei boschi e le insegna a non temere il mondo, deve lo stretto legame con la natura nonché il sostegno al suo desiderio di libertà e alla propensione a immaginare e raccontare storie. Alla madre che prese in mano le redini della famiglia dopo la morte precoce del marito, deve invece l’accompagnamento nello studio, il finanziamento dell’avventura africana e l’accoglienza al suo rientro dopo la vendita della fattoria comprata insieme al cugino, il barone Bror Blixen, sposato nel 1913. Karen ama molto l’Africa e ama di un affetto ricambiato le popolazioni indigene con cui gestisce la fattoria. “I nativi sono il mio più grande interesse…sono entrati nella mia vita come una risposta ad una chiamata dal profondo e ai miei sogni di bambina…non avrei mai creduto che si potessero amare altri paesi quanto il proprio” scrive.
Danimarca, Kenya, una vita straordinaria ma non priva di contraddizioni. Del colonialismo condivide i privilegi, diventare baronessa le permette di frequentare l’aristocrazia inglese della colonia e questo le piace; non disdegna la caccia (le foto di lei sorridente con il fucile e i leoni morti ai suoi piedi sono inquietanti), né il fatto di essere considerata come una specie di regina. Tutto questo però ad un certo punto finisce. E allora, come ricomporsi quando la vita va in pezzi? Come ha sempre fatto, “un giorno alla volta, senza speranza e senza disperazione”.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma

Intervista a Silvia Gallerano, regista di Svelarsi

Intervista a Silvia Gallerano, regista di Svelarsi, a cura della Casa delle Donne di Parma. Lo spettacolo sarà aperto ad un pubblico di sole donne cis, trans, non binarie e andrà in scena l’8 marzo 2024, a Parma, al Teatro delle Briciole

La Casa delle donne alla scuola Sorbolo – Mezzani

La casa delle donne incontra le terze medie di Sorbolo per parlare di stereotipi, linguaggio, amore romantico, violenza e della necessità di stringere alleanze tra persone e di poter contare su un ascolto non giudicante.

Capace di scegliere: aborto, libertà e diritti a 45 anni dalla legge 194

L’IVG è l’interruzione voontaria di gravidanza, un dirittto sancito dalla legge 194, ma continuamente messo in discussione da politica e associazioni pro-vita. Il gruppo di lavoro Salute Donna della Casa delle donne di Parma ha organizzato un convegno sul tema dell’aborto e redatto un report con dati ed analisi. Il titolo del convegno: Capace di scegliere: aborto, libertà e diritti a 45 anni dalla legge 194.