La regista estone Anna Hints dedica il documentario al rito ancestrale, praticato in Estonia del Sud, della “sauna a fumo e vapore” segnalato dall’UNESCO tra i “patrimoni immateriali e intangibili” dell’umanità. Un luogo dall’alto valore simbolico destinato ad offrire non solo il beneficio materiale della purificazione dei corpi attraverso il calore, il vapore, il fumo, il battito delle foglie di betulla sulla pelle ma anche quello spirituale che si realizza nello scambio delle proprie esperienze in una situazione in cui alla nudità dei corpi si accompagna il mettersi a nudo anche dell’anima. La sauna è un rito per tutti, ma qui le protagoniste sono solo donne. Molto presente nei loro racconti è il rapporto conflittuale con la madre, ma ci sono la violenza sessuale, la maternità voluta o non voluta, la scoperta della propria omosessualità, il divorzio, la morte. Temi importanti vissuti nella consapevolezza che si tratta di momenti superabili. Racconta di sé la regista: “L’idea concreta del film mi è venuta nel 2015, mentre ero in un monastero buddista e partecipavo a un ritiro silenzioso con mia madre, con la quale ho avuto una relazione turbolenta. Lì, nel silenzio, ho sentito l’importanza di condividere le nostre esperienze e quanto potere abbia la voce. Nell’oscurità protettiva della smoke sauna tutte le emozioni possono emergere e nessuna esperienza è troppo dura o troppo imbarazzante; ogni voce ha il diritto di esprimersi.” Una pratica che si ripete nel tempo e che trova nella condivisione il proprio senso, fatta di luci e di ombre come le immagini che l’estetica pittorica del film, che si è dovuto misurare con uno spazio angusto e privo di luce, ci rimanda.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma