Lunedì 20 maggio, ancora una volta, i candidati locali dell’organizzazione neofascista Forza Nuova hanno invitato Roberto Fiore nella nostra città. Loro ci riprovano e noi non dobbiamo smettere di reagire per più ragioni.
La prima è perché quella di Roberto Fiore è una delle tante voci omofobe, razziste e misogine che sempre più si alzano nel nostro paese. Suo figlio Alessandro è il portavoce di Pro Vita, uno dei movimenti pro life più impegnati nelle campagne contro le libertà femminili, la legge 194, le unioni civili e di cui è grande sostenitore anche l’attuale ministro della famiglia Lorenzo Fontana.
Lo scorso fine marzo erano tutti insieme a Verona al Congresso della famiglia, una delle sedute più reazionarie e misogine degli ultimi tempi e fortunatamente contestata da decine di migliaia di persone.
La seconda ragione per cui l’intervento di Fiore a Parma ci sembra inaccettabile è che sappiamo bene chi è: un terrorista nero (come lo ha definito un’inchiesta dell’Espresso del dicembre 2017), compagno di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti autori della strage di Bologna del 1980, rimasto impunito perché fuggito in Inghilterra prima di essere arrestato. Fiore è stato condannato per banda armata e associazione sovversiva come capo di Terza posizione, l’organizzazione che alla fine degli anni Settanta ha riunito alcuni dei criminali più violenti della destra eversiva. È stato dichiarato colpevole in tutti i gradi di giudizio e avrebbe dovuto scontare almeno cinque anni e mezzo di reclusione. Invece nel 1980 è scappato ed è tornato nel 1999, le sue condanne sono cadute in prescrizione e lui si è messo a capo di una nuova organizzazione neofascista che è appunto Forza Nuova che oggi noi consentiamo sia candidata come una forza politica qualsiasi.
Come donne e uomini di questa città possiamo lasciare che le nostre piazze si riempiano di contenuti simili? Che i più giovani siano lasciati soli di fronte a una propaganda ispirata a sentimenti antidemocratici, all’odio razziale o all’omofobia quale è quella di Forza Nuova?
Noi crediamo di no. E per questo domani sera saremo a gridare la nostra indignazione, a dire che non è “normale” che il neofascismo si riprenda le piazze e per tentare di riconquistare gli spazi pubblici per chi ha rispetto della cultura democratica e antifascista di questo paese.
Speriamo di essere in tanti. Appuntamento in viale Toschi ore 19.00