‘Riprendiamoci la vita. Immagini del movimento delle donne’ è un importante libro fotografico sul femminismo degli anni ’70. Autrice di quelle immagini è Paola Agosti, la protagonista del bel documentario che Claudia Pampinella ha sceneggiato e diretto con l’intenzione di valorizzare l’opera di una delle grandi fotografe del ‘900 italiano. Nata a Torino nel ’47 in una famiglia borghese e antifascista – il padre magistrato e dirigente di Giustizia e Libertà, la madre traduttrice di Jane Austen, Henry James e George Eliot – diciannovenne decide di andare a Parigi, la città cosmopolita in cui matura il suo interesse per il mondo e la decisione di diventare fotografa. È l’editore Savelli a chiederle, negli anni caldi della protesta femminista, di documentare il movimento delle donne. Non è una militante, ma l’essere donna le consente di osservare il movimento dall’interno. Grazie a questa vicinanza molti dei suoi scatti faranno la storia. La collaborazione ventennale con ‘Noi donne’ completa il suo rapporto con il femminismo. Torino, Parigi, infine Roma, a cui sono legate due donne importanti della sua vita: Augusta Conchiglia, giornalista e fotografa che le insegna il mestiere, e Caterina, la ‘custode del tempio’, che prendendosi cura di lei e della casa, le permette di dedicarsi pienamente al suo lavoro. Un lavoro che dal 1969 in poi la porta nel Cile di Allende, negli Stati Uniti della controcultura, alla Conferenza di Tunisi dei Paesi non allineati, nel Portogallo della rivoluzione dei garofani, nel Sudafrica dell’apartheid. E poi in giro per l’Italia a documentare le lotte sindacali e politiche, senza dimenticarsi della sua terra, il Piemonte, di cui racconta la fine della civiltà contadina, ‘il mondo dei vinti’, e l’emigrazione verso l’Argentina. Una carriera ricchissima, raccolta in un libro autobiografico dedicato al suo ‘lungo viaggio’ e in un archivio curato in prima persona, luogo di memoria e testimonianza, per lei ‘il valore ultimo della fotografia’.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma