LE CITTÀ DI CARTA di Dominique Fortier (Alter Ego edizioni, 2020) [Libro]
“Un mattino, al risveglio, Emily vede un fiore rosso sul lenzuolo. La stessa macchia spicca sulla camicia da notte e le mutande di cotone.Madre la trova in cucina, china sulla bacinella del bucato, intenta a strofinare freneticamente il lenzuolo nell’acqua insaponata. «Succede una volta al mese» continua Madre «e dura qualche giorno».E sia, pensa Emily rimettendosi a sfregare con rinnovata rabbia. Per qualche giorno al mese sarò donna. Il resto del tempo scriverò”.Più di un secolo dopo la sua morte, di Emily Dickinson non sappiamo quasi nulla. Nacque nel 1830 in Massachusetts, morì nel 1886 nella stessa casa. Non si sposò e non ebbe figli, gli ultimi anni li trascorse in clausura nella sua stanza. Emily scelse le parole e una forma di eremitaggio sociale, scelse i libri e la sua stanza, pur di abitare dentro la sua casa di carta, dentro i suoi fogli.Tra quelle mura ha scritto centinaia di poesie, che ha sempre rifiutato di pubblicare. Scrive Emily, scrive ovunque le capiti, e le sue parole diventano odori, richiami per i ricordi, emozioni.Oggi viene considerata una delle figure più importanti della letteratura mondiale.Partendo dai luoghi in cui la poetessa ha vissuto – Amherst, Boston, il seminario femminile di Mount Holyoke, Homestead –, Dominique Fortier tratteggia la sua vita.E insieme alla vita di Emily Dickinson l’autrice ci parla anche di sé, di come in qualche modo i suoi viaggi, i suoi spostamenti abbiano intrecciato la sua esistenza a quella della poetessa, ritrovandosi nei luoghi in cui Emily aveva vissuto.Dominique Fortier, scrittrice e traduttrice, è nata in Quebec, Canada, nel 1972.
Consigliato da Giovanna della Casa delle Donne di Parma