L’ARTE DELLA GIOIA di Goliarda Sapienza (Einaudi, 1998) [Libro]
“Mentiva la parola amore, esattamente come la parola morte. Mentivano molte parole, mentivano quasi tutte. Ecco cosa dovevo fare: studiare le parole esattamente come si studiavano le piante, gli animali. E poi, ripulirle dalla muffa, liberarle dalle incrostazioni di secoli di tradizione, inventarne delle nuove, e soprattutto scartare per non servirsi più di quelle che l’uso quotidiano adopera con maggiore frequenza, le più marce, come: sublime, dovere, tradizione, abnegazione, umiltà, anima, pudore, cuore, eroismo, sentimento, pietà, sacrificio, rassegnazione.”
Goliarda Sapienza nasce nel 1924 a Catania da una famiglia socialista e rivoluzionaria. Muore nel 1996 e “L’arte della gioia” viene pubblicato postumo. Il romanzo di Sapienza viene infatti rifiutato dai principali editori italiani e viene apprezzato pienamente solo all’estero. L’autrice siciliana scrive di un personaggio che probabilmente le case editrici italiane del tempo hanno ritenuto troppo scomodo: la protagonista è Modesta, che si racconta in prima persona dall’infanzia alla vecchiaia, non omettendo nulla della sua complessa sfera emotiva a chi la legge. Modesta mette in discussione la morale tradizionale e conservatrice, sceglie di condurre la sua vita senza deferenza per chi le toglie la possibilità di autodeterminarsi, vive la sua sessualità senza tabù. Grazie alla sua fine intelligenza strategica si emancipa dal destino che le altre persone e la società hanno deciso per lei, senza mai smettere di sentire la vita prenderla dal profondo, senza mai smettere di leggere ed elaborare le sue emozioni.
Consigliato da Francesca della Casa delle donne di Parma