“The Queen’s Gambit”, serie tv basata sull’omonimo romanzo di Walter Tevis, ci racconta la vita di Beth Harmon dall’infanzia fino ai suoi 22 anni. In seguito al suicidio della madre e all’assenza del padre, Beth si ritrova in un orfanotrofio: qui stringe amicizia con Jolene, grazie a cui ritroverà se stessa in un momento di perdizione, e conosce il signor Shaibel, custode dell’orfanotrofio e amante degli scacchi. Beth, affascinata e incuriosita, lo tormenta per poter giocare con lui che, dopo qualche resistenza, convinto dal suo talento, decide infine di raccogliere la sfida.La serie dà molto spazio alle relazioni che lei stringe con le altre persone dando l’idea che sia possibile trovare una rete solidale ed empatica, attraverso cui farsi forza e con cui confrontarsi. Episodio dopo episodio, Beth cresce e viaggia, facendo fronte a una forte dipendenza da alcool e psicofarmaci, tema che come tutti gli altri viene trattato con molta delicatezza. Nonostante i suoi problemi, continua ad essere ossessionata dagli scacchi, gioco che le permette di avere una sensazione di controllo su quello che può accadere. Grazie alla sua caparbietà, al rapporto complice e affettuoso che riesce a instaurare con la madre adottiva e ad incontri fortunati con alcuni avversari, Beth si fa spazio in un mondo tradizionalmente dominato da uomini restando fedele ai suoi principi, senza svendere le sue idee in cambio di un tornaconto in termini di successo o di denaro.La recitazione intensa di Anya Taylor-Joy nei panni della protagonista, la cura nei dettagli dell’ambientazione anni ‘50 e una sceneggiatura che dà spazio alla rappresentazione dell’emotività rendono la serie delicata e forte allo stesso tempo. Nonostante Beth Harmon sia un personaggio inventato la comunità scacchistica si è riconosciuta in lei e nella rappresentazione di quel mondo in cui altre tra cui Judit Polgár, Vera Menchik o Ljudmyla Rudenko si sono contraddistinte.

Consigliato da Francesca della Casa delle donne di Parma.