Haifaa al-Mansour è stata, oltre che produttrice e sceneggiatrice, la prima regista donna dell’Arabia Saudita. La prima a presentare alla Mostra internazionale del cinema di Venezia due lungometraggi sulle vite delle donne saudite: “La bicicletta verde” (2012) e, in concorso, “La candidata ideale” (2019). Quest’ultimo è incentrato sulla figura di Maryam, una dottoressa giovane e competente, che, poichè donna, ogni giorno deve guadagnarsi con fatica il rispetto dei colleghi e l’accettazione dei pazienti maschi. Cogliendo l’opportunità che un disguido burocratico le offre, decide di candidarsi alle elezioni del consiglio municipale con l’obiettivo di riparare la strada che conduce all’ospedale dove lavora. Un semplice gesto che è, in quel contesto, sfida al sistema e a se stessa. Con l’aiuto riluttante dapprima e l’entusiasmo solidale poi delle sorelle minori, la sua campagna elettorale prende slancio.
Haifaa al-Mansour sostiene che : “La cosa più difficile per le donne ora è guardare oltre le antiquate convenzioni sociali e i modesti obiettivi che si erano prefissate precedentemente, mandare in frantumi i tabù che le attanagliano e decidere di tracciare nuove vie per se stesse e le loro figlie. E’ evidente lo sforzo immenso che comporterà liberarsi dal sistema che ci ha deliberatamente ostacolate così a lungo.”
“La candidata ideale” non è un film di accesi contrasti, lotte e furori. La regista sceglie un registro “medio”, le vicende si dipanano pianamente. Ma quello di Maryam non è un percorso di compromessi, semmai di mediazioni utili a preservare il senso “radicale” della sua presenza e delle sue buone ragioni. Perciò l’indignazione che la motiva e la sostiene non l’acceca, ma le consente di vedere la possibilità di uno spazio di consapevolezza femminile, forza propositiva e cambiamento nell’intrecciarsi delle relazioni e delle consuetudini tra donne, nella bellezza e cultura comunque presente nel suo mondo: paesaggio scabro, musica antica, vesti sontuose sotto il nero dello hijab.
Consigliato da Enrica della Casa delle donne di Parma