di Warsan Shire –
@fandangolibri 2023 [Poesia]
Che cosa ci rende umani? A quale luogo apparteniamo? Quali sofferenze passano dal corpo? A quale Dio possiamo rivolgerci? Queste sono le domande che si pone Warsan Shira nella raccolta di poesie ” Benedici la figlia cresciuta da una voce nella testa”.
Lei è una giovanissima poeta britannica di origine somala. E’ nata nel 1988 ed è diventata famosa perché alcune sue poesie sono state musicate dalla cantante Beyoncé. I suoi libri e le sue poesie hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali e sono diventati manifesti in difesa dei diritti dei migranti. Parla da migrante dei migranti ed esprime la volontà di dare voce a chi voce non ce l’ha. Parla di esseri umani in fuga, vittime di guerra e ingiustizie, di violenza e intolleranza, alla ricerca di una libertà negata, di una dignità strappata. Le sue poesie sono forti e affrontano temi come la nostalgia dei rifugiati, la violenza della guerra, le mutilazioni dei genitali femminili. Ci parla di cosa vuol dire abitare un corpo di donna, di disturbi dell’alimentazione, di ossessioni compulsive e tensioni irrisolte. La sua è una poesia rivelatrice ; “La mia bellezza qui non è bella. Il/ mio corpo brucia per la vergogna di non appartenere (…)/ Sono il peccato della memoria/ e l’assenza della memoria”. Vuole riscrivere le lacerazioni vecchie e attuali e far diventare la sua poesia fulcro di rinascita. Le sue sono poesie dolorosissime ma magicamente vive. Consigliamo a tutte di leggerle.
Consigliato da Lina della Casa delle donne di Parma