Ecco l’esposto contro Francesca Devincenzi, giornalista e direttrice della testata Parmapress24, redatto dalla Casa delle donne di Parma dopo esser stato deliberato all’unanimità nell’assemblea dello scorso 26 giugno.

Premesso che è pendente avanti al tribunale di Parma processo penale per i reati cui agli artt. 609 bis e ss. In concorso fra due persone di cui una già condannata con rito abbreviato ad una pena di 5 anni e 8 mesi, mentre l’altro é imputato in fase dibattimentale, la giornalista Francesca Devincenzi, iscritta all’albo dell’ordine dei giornalisti Emilia Romagna nella categoria Professionista dal 20 marzo 2014 con numero di tessera 2424, il 21 giugno 2020 ha scritto e pubblicato sul giornale on line Parmapress24, di cui è anche direttrice responsabile, un articolo fortemente lesivo della dignità e della privacy della ragazza coinvolta nel processo in corso contro Federico Pesci, pubblicando fotografie personali, screenshot di messaggi mostrati in aula e addirittura parte di una perizia psichiatrica che era stata effettuata quando la ragazza era ancora minorenne.

L’articolo è stato arricchito, il 23 giugno, da un’integrazione, il resoconto di un’intercettazione telefonica della ragazza (la parte offesa, ricordiamolo) con un amico. Pesci è un noto imprenditore cittadino accusato di aver provocato, il 21 luglio del 2018, gravi lesioni ad una ragazza poco più che ventenne durante un incontro sessuale che, all’inizio, era consensuale ma che successivamente si è trasformato in un crescendo di violenze inaudite. Violenze che sono costate alla ragazza 45 giorni di prognosi. All’incontro partecipò anche lo spacciatore Wilson Ndu Aniyem che, per questa vicenda, è già stato condannato in primo grado – avendo scelto il rito abbreviato – a cinque anni e otto mesi di carcere per violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate.

Attraverso l’articolo del 23 giugno abbiamo assistito, di nuovo, a una vera e propria gogna mediatica, indipendentemente dal fatto che la vittima non sia riconoscibile o che non sia stato pubblicato il suo nome e cognome, perché lei stessa si riconosce.

Nell’articolo inoltre si fa un vero e proprio processo alla vittima, compatita e screditata nello stesso tempo per aver avuto una vita difficile e si estrapola manipolativamente dal contesto processuale uno scambio su whatsapp. Riteniamo che siano state violate diverse disposizioni del Codice deontologico, soprattutto agli articoli 6 (essenzialità dell’informazione), 7 (Tutela del minore), 8 (tutela della dignità delle persone), 9 (tutela del diritto alla non discriminazione) e 11 (tutela della sfera sessuale della persona).

In merito all’articolo 7, inoltre, dal momento che l’articolo pubblica una perizia sulla ragazza che nel 2008 e nel 2010 era ancora minorenne, ravvisiamo che sia stata anche violata la carta di Treviso. In merito a ciò auspichiamo che siano presi provvedimenti contro l’autrice dell’articolo del 22 giugno perché come donne, cittadine e persone non riteniamo più accettabile una cronaca complice e violenta come quella apparsa sulla pagina del giornale Parmapress24.

Nel 2020 è inaccettabile vedere come una ragazza che denuncia una violenza sia ancora sottoposta ad una gogna mediatica di tali dimensioni. Inaccettabile il frugare tra il suo vissuto, la morbosità nei particolari e l’affermazione di un consenso che la giornalista dà per scontato, dall’inizio alla fine. Inaccettabile, infine, questo modo di procedere della giornalista e della testata che la pubblica, che porta con sé pregiudizi e stereotipi vecchi come il mondo, alla ricerca di un’immoralità femminile che giustifichi e legittimi l’agire maschile, anche quando è violento e reiterato.

Allegati: 

1) articolo “Processo Pesci – Le foto della vittima dopo la presunta violenza e i messaggi con l’imprenditore”, «Parmapress24» del 21/06/2020, https://www.parmapress24.it/2020/06/21/processo-pesci-le-foto-dellavittima-dopo-la-presunta-violenza-e-i-messaggi-affettuosi-con-limprenditore/pesci/ 

2) articolo “Processo Pesci – Le intercettazioni che sparigliano le carte: la vittima dopo dieci giorni voleva andare a un “party in piscina”, «Parmapress24» del 23/06/2020, https://www.parmapress24.it/2020/06/23/processo- pesci-le-intercettazioni-che-sparigliano-le-carte-la-vittima-dopo-dieci-giorni-vuole-andare-a-un-party-inpiscina/